Quest'anno
i prati spontanei hanno un brutto colore giallastro e le perenni
crescono in pochissime varietà e numero: colpa delle piogge troppo
abbondanti durante la primavera o della siccità che ne è subito
seguita? Nonostante tutto nei giardini e nelle aiuole, da un paio di
settimane a questa parte, Dora ed io abbiamo potuto osservare una
colorata novità: la lavanda ha chiazzato di viola e azzurro scuro
molti angoli del nostro paesello.
Le
numerosissime varietà di questa pianta mediterranea sanno
accontentare qualsiasi giardiniere, si differenziano per l'altezza
della chioma e per la vivacità delle sfumature, ma tutte hanno in
comune un profumo fresco e deciso che viene prodotto da speciali
ghiandole poste sia nel fiore che su fusto e foglie. Non a caso fin
dal Medioevo la lavanda è stata utilizzata per detergere la pelle e
profumare gli ambienti domestici, inoltre fino al diciottesimo secolo
si credeva possedesse proprietà antisettiche e quindi utilizzata per
la pulizia dei pavimenti e della biancheria. Il suo nome comune
deriva infatti dal gerundio latino del verbo “lavare” per quanto
questa pratica fosse di uso comune. Oggi non ci sogneremmo mai di
strofinare le nostre piastrelle con le sue spighe, ma le nostre nonne
ci consiglierebbero comunque di far crescere la lavanda ai bordi del
nostro cancello o di appenderne un mazzetto accanto alla porta di
casa, per tenere lontano le disgrazie e richiamare la prosperità; ed
anche se i sortilegi da fattucchiera o le attenzioni da giardiniere
non sono il vostro forte, la lavanda è comunque la pianta che fa al
caso vostro: non ha bisogno di particolari cure, cresce bene in pieno
sole e nei terreni ben drenati, odia i ristagni d'acqua quindi
potrete dimenticare spesso di annaffiarla. Le specie con la minor
crescita, quelle ornamentali, staranno benissimo anche in vaso per
vivacizzare il vostro terrazzo. Sono piante perenni e forti, ma non
esenti dall'attacco di alcuni funghi: se notaste macchie gialle o
bianche sulle foglie, distorsioni nella crescita dei fusti e marciumi
alle radici nonostante la giusta irrigazione, sarà necessario
rivolgersi ad un vivaista per acquistare il trattamento più adatto.
L'unica
vera attenzione che la lavanda richiederà, sarà il lavoro di
potatura, da svolgere al termine della fioritura. Dovrete tagliare
gli steli fioriti includendo anche le foglie più vicine al fiore:
lasciando giusto le prime parti verdi riuscirete a tenere sotto
controllo la crescita per l'anno successivo. Otterrete così un
grosso mazzo che dovrete lasciar essiccare a testa in giù in un
luogo ben ventilato e ombroso. Una volta che i fiori si saranno
asciugati potrete conservarli profumati per lungo tempo in scatole di
cartone o in sacchetti di cotone grezzo, assolutamente lontani da
fonti di calore. Come utilizzarli? Ci sono diversissime e semplici
soluzioni: come pot pourri in ciotole di ceramica o vetro da esporre
in casa, come profumati regalini per le amiche. Potreste ricamare e
decorare dei sacchettini da appendere in seguito negli armadi, o
comporre dei sali da bagno sovrapponendo sottili strati di fiori e
sale grosso in vasetti di vetro. Ma la cosa che faccio più spesso è
scomporre i fiori essiccati con le mani, in modo da sfogliare la
spiga, stendere il tutto sul tappeto ed ripulire tutto con
l'aspirapolvere a cui ho appena cambiato il sacchetto: niente più
cattivi odori durante l'uso per diverse settimane!
foto originali Viridis Capillus
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