venerdì 19 aprile 2013

Norah Lindsay: la storia di una “very british gardener” ci insegna che per ricominciare non è mai troppo tardi.

Vari ritratti di N.L.
Manor House, Sutton
È il 1924 e la pelle abbronzata o le mani segnate dal lavoro non sono caratteristiche che si addicono ad una gentildonna della buona società. È il 1924 quando Norah Lindsay, cinquantunenne sull'orlo del fallimento finanziario, inforca i suoi inconfondibili guanti rossi ed inizia il suo peregrinare come garden designer. L'amore per i fiori e il giardinaggio nasce in lei molti anni prima quando la giovane Norah convola felicemente a nozze con l'elegante, ma non proprio facoltoso, Harry Lindsay. In occasione del matrimonio la bella coppia riceve in regalo Manor House, una tenuta di campagna dai grandi giardini inselvatichiti, nella cittadina di Sutton, non lontana 
Giardini di Manor House
da Oxford. Norah porta con sé a Manor House l'avvenenza che rese famosa la madre e l'attitudine al lavoro del padre (ufficiale militare), divenendo in poco tempo la padrona di casa più ricercata della zona. La tenuta sarà per diversi anni il fulcro di una vita sociale campestre e culturalmente elevata, frequentata dagli studenti della vicina Università e dagli amici di città della coppia, tutti universalmente concordi nell'elogiare il fascino dei giardini che Norah ha saputo risvegliare dall'abbandono. Manor House è il primo esempio del suo inconfondibile stile, che mescola i prati romantici e informali tipicamente inglesi alla geometria dell'arte topiaria, retaggio dei viaggi estivi in Italia.
uno dei lavori di N.L.
Ma il sogno non dura per sempre: nel tempo il matrimonio s'incrina e le finanze della famiglia divengono sempre più incerte, tanto da rischiare di perdere la tenuta. È questo il momento in cui Norah, già cinquantenne, decide di mettersi in gioco. Le commissioni non le mancano, vista la fittissima rete di conoscenze e la celebre fama dei suoi giardini, ma i primi anni sono comunque segnati dalle rinunce, dagli aiuti prodigati dagli amici e dal pensiero delle belle stanze di Manor House in affitto ad estranei. Nonostante tutto Norah lavora sodo, sotto il sole e in ginocchio, sempre in viaggio fra le ville dei committenti privati, con i guanti da lavoro rossi in valigia e il ricordo di
Harry e Norah ai cancelli di Manor House
Sutton a sostenerla. Poi la fama cresce ed arrivano le collaborazioni, numerosissime, con i giornali specializzati, ed ancora le committenze pubbliche e le richieste dei privati dalla Francia, dal Belgio, dall'Italia e perfino dall'Ungheria. C'è addirittura chi, come Lady Astor, le fornisce un vitalizio fisso per assicurarsi la sua professionalità in qualsiasi momento di bisogno. La piccola ed energica giardiniera lavora instancabilmente e con passione, dalle cinque del mattino al tramonto, tanto che i suoi aiutanti cambiano di continuo, incapaci di mantenere il suo passo. La sua vita procederà così, tra nomadismo ed amanti, fino alla morte improvvisa nel 1948.
La sua arte vive ancora oggi in una interminabile lista di giardini (trovate un elenco completo sulla pagina di Wikipedia a lei dedicata) e il suo fascino ci viene raccontato dettagliatamente con immagini e parole nella biografia Norah Lindsay. The Life and Art of a Garden Designer” scritta da Allyson Hayward, per l'editore Frances Lincoln, purtroppo non ancora stampata in Italia.

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