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Vari ritratti di N.L. |
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Manor House, Sutton |
È
il 1924 e la pelle abbronzata o le mani segnate dal lavoro non sono
caratteristiche che si addicono ad una gentildonna della buona
società. È il 1924 quando Norah Lindsay, cinquantunenne sull'orlo
del fallimento finanziario, inforca i suoi inconfondibili guanti
rossi ed inizia il suo peregrinare come garden designer. L'amore
per i fiori e il giardinaggio nasce in lei molti anni prima quando la
giovane Norah convola felicemente a nozze con l'elegante, ma non
proprio facoltoso, Harry Lindsay. In occasione del matrimonio la
bella coppia riceve in regalo Manor House, una tenuta di campagna dai
grandi giardini inselvatichiti, nella cittadina di Sutton, non
lontana
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Giardini di Manor House |
da Oxford. Norah porta con sé a Manor House l'avvenenza che
rese famosa la madre e l'attitudine al lavoro del padre (ufficiale
militare), divenendo in poco tempo la padrona di casa più ricercata
della zona. La tenuta sarà per diversi anni il fulcro di una vita
sociale campestre e culturalmente elevata, frequentata dagli studenti
della vicina Università e dagli amici di città della coppia, tutti
universalmente concordi nell'elogiare il fascino dei giardini che Norah ha saputo risvegliare dall'abbandono. Manor House è il primo
esempio del suo inconfondibile stile, che mescola i prati romantici e
informali tipicamente inglesi alla geometria dell'arte topiaria,
retaggio dei viaggi estivi in Italia.
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uno dei lavori di N.L. |
Ma
il sogno non dura per sempre: nel tempo il matrimonio s'incrina e le
finanze della famiglia divengono sempre più incerte, tanto da
rischiare di perdere la tenuta. È questo il momento in cui Norah,
già cinquantenne, decide di mettersi in gioco. Le commissioni non le
mancano, vista la fittissima rete di conoscenze e la celebre fama dei
suoi giardini, ma i primi anni sono comunque segnati dalle rinunce,
dagli aiuti prodigati dagli amici e dal pensiero delle belle stanze
di Manor House in affitto ad estranei. Nonostante tutto Norah lavora
sodo, sotto il sole e in ginocchio, sempre in viaggio fra le ville
dei committenti privati, con i guanti da lavoro rossi in valigia e il
ricordo di
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Harry e Norah ai cancelli di Manor House |
Sutton a sostenerla. Poi la fama cresce ed arrivano le
collaborazioni, numerosissime, con i giornali specializzati, ed
ancora le committenze pubbliche e le richieste dei privati dalla
Francia, dal Belgio, dall'Italia e perfino dall'Ungheria. C'è
addirittura chi, come Lady Astor, le fornisce un vitalizio fisso per
assicurarsi la sua professionalità in qualsiasi momento di bisogno.
La piccola ed energica giardiniera lavora instancabilmente e con
passione, dalle cinque del mattino al tramonto, tanto che i suoi
aiutanti cambiano di continuo, incapaci di mantenere il suo passo. La
sua vita procederà così, tra nomadismo ed amanti, fino alla morte
improvvisa nel 1948.
La
sua arte vive ancora oggi in una interminabile lista di giardini
(trovate un elenco completo sulla pagina di Wikipedia a lei dedicata)
e il suo fascino ci viene raccontato dettagliatamente con immagini e
parole nella biografia “Norah Lindsay. The Life and Art of a Garden Designer” scritta
da Allyson Hayward, per l'editore Frances Lincoln, purtroppo non ancora stampata in Italia.
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